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Il silenzio dei violini

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Tu che sei un essere umano come me

fermati, non passare oltre, affrettando il passo

e girando la faccia per non vedere.

Guardami!

Guarda le mie sorelle, i miei fratelli,

guarda i nostri bambini!

Non lasciarti ingannare: è vero,

sono diversi dai tuoi bimbi

che se ridono sembrano violini,

violoncelli se piangono.

I nostri no, non ridono, non piangono,

sono sporchi, malati, hanno occhi tristi

fissi sul nulla come quelli dei vecchi.

Tu che vivi fuggendo - quasi sempre -

il dolore, fermati per un attimo a guardarci.

Guardaci: siamo uguali a te (quando la sofferenza)

come un raggio di sole acuminato

ti colpisce - inattesa - al centro del cuore.

Guardaci, siamo carne e fame e sete

e sogni e sangue e pelle

come te, come la tua gente,

come i tuoi bambini.

(Impara ad ascoltare il silenzio dei violini,

l'agonia dei violoncelli).

Tu che sembri un essere umano come me,

fermati, non passare oltre, affrettando il passo

e girando la faccia condannandoci

a non esistere. 

Roberto Malini, Il silenzio dei violini, Il Foglio letterario, 2012  

 

    

 Giuliano Brenna - 06/11/2014 13:50:00 [ leggi altri commenti di Giuliano Brenna » ]

Molto bella!! Grazie Alessandra!

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